billo

billo: s.m., as., nota di spesa, quale il conto del ristorante o bar, contenente un errore di calcolo per difetto. L'associazione italiana dei ristoratori e albergatori stima un milione di euro di perdite lo scorso anno a causa di billi. Peppe si innamoro' della cameriera Leomaria quando ella gli porse un b.

worph

worph: s.m., as., [wor-pi-heitch] dalle parola inglese worth, e' espressione usata da tutti i chimici del mondo nel manifestare la loro gioia dopo aver ottenuto una soluzione chimica dal corretto e desiderato PH. Peppe certamente non ebbe tempo di esclamare w. quando esplose nel mischiare il contenuto delle due misteriose ampolle.
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dèdra

dèdra, s.f., alx, antica moneta di bronzo mesopotamica equivalente a circa dieci grammi d'argento, la sua particolarità risiedeva nella forgia che variava in base al tasso d'inflazione; per questo motivo poteva raggiungere dimensioni e peso ragguardevoli. Peppe ha comprato un salvadanaio rinforzato per custodire la sua d. di settantacinque chili.

depolpa

depolpare, v. tr., alx, togliere la polpa da un frutto carnoso mediante cucchiaio. Per estens. estrarre del materiale o della sostanza da qualcosa di solido e corposo. Peppe depolpò un melone per farne un simpatico casco vegetale per Täällä.

inèssigo

Inèssigo, s.m. sing., alx, figura retorica sottotipo dell'ipocoristico in cui la modificazione fonetica di un nome proprio di persona avviene dapprima per raddoppiamento della sillaba finale del nome stesso, utilizzando l'ultima consonante presente come consonante iniziale e cambiando la prima vocale nella vocale successiva dell'alfabeto. Giuseppe, o come dicon tutti Peppe, rise a crepapelle quando il suo nome divenne Pippe per i.

Nossonio

nossonio, s.m. sing., alx, elemento chimico sintetico di numero atomico 119, scoperto nel 2008 dal Lawrence Berkeley National Laboratory, Berkeley, Stati Uniti. Si pensa che il n. abbia le stesse caratteristiche e proprietà chimiche del gruppo di elementi cui appartiene, ovvero quello dei metalli alcalini. Peppe non vuole essere disturbato, sta leggendo un'appassionante pubblicazione sul n.

Wischal

Wischal®, s.m. sing, alx, nome commerciale di un comune alimento in scatola per felini. Peppe diede del w. a Täällä senza sapere che era cibo per gatti.

dowdo

dowdo, s.m., alx, grosso e pregiato uccello a tre zampe dal piumaggio variopinto delle isole Rachidi, dichiarato estinto agli inizi degli anni duemila a causa della caccia continua e sfrenata per la sua carne prelibata e le grandi piume usate nei copricati degli isolani. Peppe si diede alla macchia quando seppe di aver mangiato l'ultimo d. esistente al mondo.

thectf

thectf: s.m., as., [th-e si-ti-ef] pseudoacronimo ingelse per il rubabandiera (Capture The Flag), il popolare gioco per bambini. La presenza dell'aritcolo (the) ne ha reso un termine tutto suo. Indica nel gergo malavitoso scozzese l'accaparrarsi dell'uomo più talentuoso tra le fila dei nemici e utilizzarlo contro di essi. Tony o'Callan MacGregor vinse il clan dei Donalds Eathain MacDowal Kennedy solo quando usò Peppe come t.

asynes

asynes: s.m., as., termine antico delle lingue baltiche per indicare lo "scolapasta". Attualmente il termine è utilizzato solo in Lituania. Per estensione si riferisce a persone di scarso intelletto e poca arguzia. E' dubbio l'utilizzo dello scolapasta nelle regioni baltiche per lo scopo da cui l'oggetto ne prende il nome. Peppe, non capisci un tubo. Sei proprio un a.!

coxadjo

coxadjo: s.f., as., dal latino coxa (coscia), si riferisce alla divinizzazione della parte interna delle cosce femminili come parte anatomica di massima somiglianza con il creatore. Per estensione, significa di luogo paradisiaco, locus amoenus, situazione estremamente favorevole. Peppe si perse nella c. quando finalmente baciò Täällä.

Endruél

Endruél, s.f. sing., alx, nome proprio della protagonista e della serie televisiva del filone Fuego Hispánico, a tema erotico-noir, particolarmente in auge negli anni settanta in Spagna e diretta da Jobas Antonio Miguélito de Hispertes y Cremona. Peppe non si corica più da quando ha scoperto che stanno ritrasmettendo e. in tarda serata.

Ashèdera

ashèdera, s.f. sing. alx, nome comune della Hedera cinerea, riconoscibile dal tipico colore grigio cenere ambrato delle sue foglie. Il decotto di a. veniva un tempo usato nelle zone rurali sassoni per lavare gli indumenti di lana cotta. Peppe cercò per ore delle foglie di a. per mondare il suo maglione di lana cotta preferito.

Sùgre

sùgre, s.m. sing., alx, alimento dolciastro prodotto dalla lavorazione della corteccia del Sugrio, imponenete arbusto che dimora esclusivamente nei pendii montuosi dell'Altabraska occidentale. E' dotato di potenti effetti allucinogeni se consumato di sera (cfr. con snècio). Peppe, non sazio di snèci, quella sera volle provare anche del s. L'hanno estratto da un tubo di scolo due giorni fa.
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eggisce

eggiscere, v., alx, forma difettiva verbale derivata dalla parola inglese egg. Forgiare o modellare una sostanza malleabile a forma di uovo. Fig. racchiudere entro limiti oviformi una linea di pensiero o concetto alla base di un discorso. Che tu avessi eggisciuto meglio o peggio, o caro Peppe, la sostanza della nostra disquisizione non sarebbe cambiata.

tregiri

tregirare, v., alx, esecuzione senza interruzione di tre rotazioni attorno ad un asse. Per estens., atto del roteare per tre volte su sé stessi in seguito ad un ceffone ben inferto. Peppe tregirò e cadde in terra per il brutale schiaffo di Täällä.

piciato

piciato: part. pass. del verbo piciare. Starsene molto vicini alle persono che ti stanno accanto. Termine utilizzato dai pendolari in metropolitana di tutte le grandi città. Peppe dopo essere stato a Tokyo commentò: che schifo di città, sono tutti p. uno contro l'altro!

Thögr

Thögr, s.m. sing., alx, nelle leggende ultramondane nordiche terribile mostro alato di ghiaccio sconfitto unicamente da Bhäänkànjirpalhöt, dea del bene che a guida dei Krogh difende il Kirkinüt, il regno dell'aldilà nella mitologia groellandese. Peppe si è così impressionato leggendo un libro sul t. che ora si sta costruendo una spada di ghiaccio in cucina.

dòleak

dòleak, s.m. sing., alx, pietanza ungherese dal sapore particolarmente intenso, speziato e persistente, a base di funghi rossi piccanti della provincia di Veszprém e cinghiale bianco della regione del Somogy. Spesso viene accompagnata da formaggio alle noci di Tapolca e pane casereccio ai mirtilli di Sümeg. Peppe dovette bere litri di grappa per togliersi dalla bocca il sapore del d. della sera prima.

nògrow

nògrow, s.m., sj, [nògroo] in lingua fillboccale modo dispregiativo con il quale ci si riferisce alle persone di colore. Subito dopo aver preso un boccone troppo grosso Peppe si rivolse a Mgbamba Gongandgdi dicendo "n., possomiw ol solew!".